2012
CONSUMO DI SUOLO
Politiche e piani per il contenimento della dispersione insediativa in Europa e in Italia
Luigi Lagomarsino e Giovanni Sergi, ECIG, Genova, 2012

Il modello insediativo posto in essere in molti degli Stati Membri, ormai non può più essere considerato sostenibile dal punto di vista ambientale e urbanistico. Modello caratterizzato da tipologie a bassa densità territoriale sia in termini abitativi che produttivi e di servizio.
Le conseguenze sono rappresentate da una intensa mobilità veicolare con elevata produzione di anidride carbonica, una quota crescente di suoli impermeabilizzati e un consumo inaccettabile di suoli agricoli di elevata qualità.

Spesso tali sciagurate dinamiche di urbanizzazione sono state intese come fonti di finanziamento dei bilanci comunali a fronte delle quali la diffusione di una maggiore considerazione delle conseguenze ha portato a promuovere azioni di contrasto a tale fenomeno.

Nel 1998 la Germania si è data l’obiettivo per il 2020 di ridurre il consumo passando dai 130 ettari/giorno ai 30 ettari/giorno ed entro il 2050 di raggiungere l’azzeramento.
Nel 2012 l’Italia si è dotata di una legge quadro per la valorizzazione delle aree agricole e il contenimento del consumo di suolo.

INDICE
Prefazione di Laura Fregolent
Cap.1.
Il modello tendenziale di sviluppo del sistema territoriale e urbano in Europa e le dinamiche di consumo del suolo.
Controllare lo sprawl.
Cap.2.
Corine land cover: un archivio dati per conoscere l’uso del suolo in Europa.
Cap.3.
La messa a punto di un progetto di Direttiva Europea per governare il consumo di suolo. Le iniziative di alcuni Paesi dell’Unione Europea.
Cap.4.
La situazione in Italia.
Il disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo di suolo del 14 settembre 2012.
Note
Bibliografia