1996
PHILADELPHIA, PA
I piani e i progetti: 1960-1990
Giovanni Sergi e Luigi Lagomarsino (a cura di), Sapere Nuovo Edizioni, Senigallia – Compagnia dei Librai, Genova, 1996

A metà degli anni Novanta il dibattito sul rapporto tra Piano urbanistico e Progetto di architettura, che era al centro dell’attenzione degli architetti e degli urbanisti italiani, trova un riscontro attento in un gruppo di ricerca costituito tra l’Istituto di Disegno Architettura e Urbanistica IDAU della Facoltà di Ingegneria di Ancona e la Fondazione Mario e Giorgio Labò di Genova.

In particolare la ricerca è stata promossa e sviluppata sul contesto urbano di Filadelfia, da Giovanni Sergi in occasione della missione a Filadelfia nel 1995 presso la Graduate School of Fine Arts della Università della Pennsilvanya e il Dottorato in Storia dell’Architettura diretto da Joseph Rykvert.

È utile ricordare che Filadelfia rappresenta a pieno titolo uno degli esempi più importanti e celebrati delle comunità utopiche fondate negli Stati Uniti a partire dal XVII° secolo e poi con particolare intensità nei primi decenni del XIX°. La storia dell’utopia americana è un tema di straordinario interesse e Filadelfia, The City of Brotherly Love, rappresenta uno dei primi episodi e probabilmente uno dei più significativi.
William Penn, un Inglese di fede quacchera, finanziere e figlio dell’Ammiraglio Sir William fondò la città di Filadelfia nel 1682 come centro della provincia della “Sylvania” per volontà del Re Carlo II°. Si tratta di una città di fondazione riconducibile al modello religioso e comunitario dei Quaccheri nucleo religioso nato in Inghilterra e poi costretto ad emigrare nel Nuovo Mondo a causa di un profondo conflitto politico con le autorità inglesi dell’epoca.

Il progetto di Filadelfia come città di nuovo impianto guardava alla cultura architettonica ed urbana inglese dell’epoca e prevedeva una articolazione dell’organismo urbano sulla base di una maglia ortogonale di strade incardinata su una piazza principale e su quattro piazze minori. La nuova città sarebbe stata in seguito realizzata in 24 isolati di forma rettangolare collocati tra i due fiumi Delaware e Schuylkill. Importante notare che nel 1682 veniva prevista una precisa maglia di appoderamento delle ampie e fertili aree agricole collocate intorno al nucleo urbano di fondazione. Buona parte di tali previsioni fu realizzata costituendo uno dei casi di maggior successo nella storia delle città americane.
Filadelfia si sviluppò nei secoli successivi come città portuale sulla riva del grande fiume Delaware fino a diventare una delle città più importanti degli Stati Uniti. Per un breve periodo fu anche la capitale prima dello spostamento definitivo a Washington.

La ricerca sui rapporti tra Piano urbanistico e Progetto di architettura fa riferimento ad un periodo particolarmente importante delle trasformazioni urbane della città inaugurato da una famosa mostra organizzata dall’architetto Edmund Bacon nel 1947 “Per una migliore Filadelfia”. Nei decenni del secondo dopoguerra fu realizzata una serie di importanti esperienze sia nell’area del City Planning che dell’Urban Design. Sembra necessario citare alcuni dei protagonisti con il cui contributo è stato messo a punto un modello di Piano ed una forma moderna al paesaggio urbano della città: Louis I. Khan, Ian McHarg, Lewis Mumford, Mitchell Giurgola &A, Pei Cobb Freed & Partners, Venturi Scott Brown & A, Bob Geddes ed altri.

Un riferimento fondamentale per le politiche urbane di Filadelfia è rappresentato dal Center City Plan del 1963, coordinato dalla City Planning Commission, diretta dall’architetto Edmund Bacon che riscosse un notevole successo presso la critica americana in quanto rappresentò uno dei più riusciti piani di rinnovo urbano sostituendo, in maniera radicale, il preesistente tessuto denso, decaduto ed abitato da gruppi sociali a basso reddito, con aree residenziali di prestigio destinati a gruppi sociali di reddito medio alto.

In un quadro di riqualificazione urbana molto dinamico e articolato in numerosi contributi di alta qualità ricordiamo il progetto non realizzato di L.I. Kahn per il Philadelphia Civic Center del 1956-1957, il Market Street East Development del 1962 progettato da E.B.Mitchell R. Giurgola &A, il progetto di Pei Cobb Freed & Partners per Society Hill del 1964, il Piano per il Center City di Bob Geddes del 1988.

Grazie al sostegno dell’IDAU e della Fondazione Labò di Genova è stato possibile coinvolgere qualificati esperti italiani e americani i cui contributi sono stati raccolti nel libro e nelle mostre presentati nel 1996, rispettivamente presso la Facoltà di Architettura di Genova e l’Istituto di Disegno Architettura e Urbanistica IDAU della Facoltà di Ingegneria di Ancona con la partecipazione di Bob Geddes.

Il libro è introdotto dai contributi di Joseph Rykwert, di Bruno Gabrielli e di Carlo Mezzetti.
Nella prima parte si delinea l’inquadramento delle politiche urbane negli USA e a Filadelfia attraverso scritti e documenti di G.F. Elia, M. Garano, L. Lagomarsino e G. Sergi .
Nella seconda parte si affronta l’analisi del rapporto tra Piano e Progetto con scritti e documenti sviluppati da M. Romano, G. Dubbini, P. Santostefano, G. Sergi, B. De Batté, J.A. Burton, E. Guglielmi e L. Ippolito, E. Bona, G. Acts.