La Fondazione promuove e attua iniziative in campo culturale, assecondando la propria vocazione di sostenitrice e divulgatrice di studi, progetti, mostre ed eventi. L’impegno si concentra principalmente nel campo degli studi sugli insediamenti umani, con attenzione alle problematiche urbanistiche, architettoniche, storiche e sociali, con estensione alle arti e al design. La Fondazione ha, infatti, inserito nel proprio statuto l’obiettivo di rendersi attiva protagonista nel settore della tutela, della promozione e valorizzazione “delle cose di interesse artistico e storico ivi comprese biblioteche e archivi” e dei fatti di ricerca e studio che le riguardano.
Ne sono una testimonianza la Mostra Genova, il Novecento del 1986 a cura di Giuseppe Marcenaro, accolta con intelligenza e disponibilità dalla Cassa di Risparmio di Genova e Imperia che ne ha reso possibile la realizzazione, corredandola di un catalogo che costituisce un documento fondamentale per la conoscenza del novecento a Genova e il volume Genova – 100 anni di architetture, curato e prodotto in occasione di GENOVA 2004, Capitale Europea della Cultura, che costituisce un degno contributo culturale e scientifico di studi e di documentazione sulla città.
Sui temi urbani e territoriali la Fondazione si confronta con il recupero e la riqualificazione di nuclei storici, contesti periferici, studi di fattibilità tra cui si ricordano gli studi: su l’insediamento di Luceto, poi esteso con approfondimenti allo sviluppo urbanistico dell’intero Comune (1998); sulla Pineta di Arenzano con la straordinaria collezione di architetture del novecento (2006); sul centro storico di Ventimiglia con il workshop residenziale (2009). Partecipa inoltre, in stretta connessione con la realtà accademica, a importanti programmi di ricerca di livello internazionale con INTERREG IIA, IIIB e IIIC sulla valutazione qualitativa e sui trasporti urbani (2001-2002) e di livello nazionale con PRIN 2004 sulla città contemporanea e sul patrimonio culturale.
Un contributo particolare è rivolto alla valorizzazione delle figure e delle attività di Mario e Giorgio Labò. La Fondazione ha promosso diversi progetti all’interno di uno significativo racconto polifonico con al centro Genova, che non riguarda solo l’architettura ma si apre alle arti visive, alla musica, alla letteratura ai movimenti di pensiero, allo sviluppo industriale, alla crescita sociale ed economica.
Due sono le iniziative più rilevanti: il convegno La cultura di Labò del 2002 con la Facoltà di Architettura di Genova, sulla figura dell’architetto e dello studioso attento all’evoluzione dei movimenti culturali dell’arte al punto da divenire cerniera obbligata per Genova ma anche per la dimensione nazionale, che lo porterà a cogliere le linee evolutive dei movimenti e la realizzazione di architetture e scritti con cui ne offre un saggio di interpretazione; la Giornata di Studi in onore di Mario e Giorgio Labò del 2016, un importante convegno a cui hanno aderito studiosi di diverse aree disciplinari e docenti delle più importanti istituzioni universitarie italiane.
Un’occasione speciale si è presentata con la proposta di riqualificazione dell’ex Ristorante San Pietro di Mario Labò edificato tra il 1935 e il 1938, un esempio di architettura razionalista ligure tra i più autorevoli. La nuova destinazione a Casa del Donatore di Sangue comporta una reinterpretazione dell’edificio molto contenuta sulla quale dal 2018 la Fondazione svolge un’importante azione di guida e controllo tesa a riconfermare il progetto originale.
I risultati delle numerosissime attività sviluppate nel corso degli anni, che hanno comportato il più delle volte esiti significativi, risultano in gran parte raccolti nelle pubblicazioni che la Fondazione stessa ha realizzato.